Fondazione Libra e Frena il Bullo a Treviso con “Cosa fresti tu?”

La Fondazione Libra ets ha dato avvio lo scorso 10 ottobre 2022 presso l’Istituto Paritario G. Mazzini di Treviso (TV) il Progetto “Cosa faresti tu?”, nato dalla collaborazione tra l’Istituto Mazzini e la Fondazione Libra.
Parlare di bullismo, in un tempo in cui tutto sembra permeato da una perfettibile adesione all’apparire, spaventa. Spaventa i “grandi” che sovente prendono le distanze da un fenomeno che sono sicuri non coinvolga il proprio figlio/a, spaventa i “piccoli” perché non trovano né il coraggio, né tantomeno le risorse per uscire dalla stereotipia di pensiero che ci si è cuciti addosso “è meglio essere forti per stare dentro al cerchio, piuttosto che starne fuori”.
“Far finta che tutto vada bene e che nulla accada ai nostri ragazzi e ragazze, ci priva non solo dei principi primi che dovrebbero essere in capo ad un bravo educatore, ma anche della motivazione intrinseca che c’è nel Fare educazione. Oggi più che mai – dice il Dirigente dell’Istituto Denis Surian – abbiamo la responsabilità di rispondere alle esigenze sia formative che educative dei nostri allievi, in quanto intercettare i loro bisogni tenendo conto del loro essere e sentire, garantisce che i ragazzi possano acquisire la capacità di trasformare le esperienze che vivono in maniera negativa, in esperienze di valore. Ed è questo che ci proponiamo di fare con l’avvio del Progetto “Cosa faresti tu?”, che è stato strutturato e realizzato dalla Fondazione Libra sulla base delle esigenze del nostro Istituto”
“Un aspetto di cui necessariamente bisogna tener conto questo – aggiunge la dott.ssa Giuseppina Filieri, Presidente della Fondazione Libra – in quanto gli interventi che a più livelli vengono proposti non possono essere standardizzati o preconfezionati, poiché ogni Istituto, ogni classe, ogni individuo ha necessità differenti di cui tener conto perché rappresentano il punto nevralgico da cui partire per poter ipotizzare, strutturare ed erogare progetti ad hoc affinché tutti coloro che sono coinvolti, possano realmente sentirsi Protagonisti e non ancora esclusi”.
Una proposta, quindi, che nasce dalla necessità di consentire ai ragazzi ed alle ragazze che agiscono il bullismo (quindi particolarmente fragili) di poter essere inseriti in un percorso di formazione e di recupero che consenta loro di sentirsi protagonisti, ma allo stesso tempo di sintonizzarsi emotivamente sia con le proprie che con le altrui emozioni e sentimenti.
Azioni sinergiche e coordinamento forte tra la scuola, la famiglia e gli enti che si occupano, a vari livelli, dell’educazione e della formazione dei giovani consentono di individuare in maniera preventiva tutti quei segnali che potrebbero poi trasformarsi in condotte finalizzate al “dominio”.
Aver cura dello stato emotivo di ciascun ragazzo e ragazza è oggi l’impegno più grande che ci possiamo assumere, poiché questo gesto fa si che si possa concretizzare il loro Essere e divenire Adulti.
E se i recenti e quantomai drammatici fatti di cronaca ci raccontano di una realtà che va fondandosi sulla convinzione che chi ha potere ha anche riconoscimento e rispetto da parte della società e chi agisce la violenza ha già un ruolo che gli consente di dominare chiunque osi mettere i “bastoni tra le ruote”, c’è chi ancora crede nella Forza dell’Essere Umano.
Con l’avvio del progetto Cosa faresti tu? che avrà una durata di sei mesi, ci si propone proprio di far comprendere ai ragazzi ed alle ragazze che c’è sempre un’altra via da poter percorrere per far in modo che “il mondo” ci apprezzi per quello che siamo, fragili, con le nostre paure e con le nostre insicurezze, ma consapevoli che, proprio in questo, si possa trovare quella forza in grado di trasformare la vita di ciascuno.
Contestualmente all’avvio dei progetto Cosa Faresti Tu?, il dirigente dell’Istituto Mazzini ha previsto, sempre con la collaborazione della Fondazione Libra, l’avvio, a partire dal mese di novembre pv, un ciclo di quattro incontri destinati ai genitori, sia degli allievi dell’istituto, ma aperti ai genitori di tutto il comune di Treviso. “E’ necessario – ha detto il dirigente dott. Surian – affinchè le attività e le progettazioni avviate a scuola non vengano svilite, ma abbiano una risonanza anche all’interno del contesto familiare”.
Corresponsabilità educativa ed obiettivi condivisi sono le priorità in capo a questi progetti. Noi abbiamo la certezza che questo sia il vulnus per far sì che attecchisca quella cultura orientata al rispetto e alla non violenza.

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