L’estate è esplosa e con essa la voglia di stare all’aria aperta, di stare in compagni con gli amici, di sentirsi vivi, dopo due anni vissuti nella costante incertezza, privati della più labile libertà.
Ma gli strascichi che ci portiamo dietro, i pesanti fardelli del covid, sembrano averci privato di quella ragionevolezza e il buon senso che dovrebbe orientarci a vivere una vita sana. Non so se sia una mia sensazione, ma è come se non esistessero più limiti e confini: una disregolazione emotiva che ci getta in balia del “tanto ma si che importa”. E con questo must, cediamo agli impulsi del momento, come se non ci fosse un domani. Quello di “Fai festa con la testa” rappresenta un modo di recuperare non solo il senso civico, ma rappresenta una piena presa di coscienza che “se bevo non posso guidare” perché la mia incoscienza potrebbe privare qualcuno/a del diritto alla vita.
E allora si all’estate, si alla vita, si agli amici, si alle feste, ma ricordandoci sempre che quelle che abbiamo attaccate al collo si chiamano teste. Usiamole!