L’AZIENDA AGRICOLA MAZZARO ANDREA & C. UTILIZZA LA MUSICA CLASSICA PER ACCOMPAGNARE LE GIORNATE DELLE PROPRIE MUCCHE E MIGLIORARE LA LORO VITA QUOTIDIANA. PASSIONE E AMORE PER GLI ANIMALI COMPLETANO UN MODO ALTERNATIVO DI ALLEVARE.
È proprio vero: a volte ci sono dei luoghi, delle persone, dei modi di fare e di pensare che cambiano radicalmente convinzioni che con il tempo hai consolidato. È questo che capita quando ti imbatti in una realtà come quella dell’azienda agricola di Mazzaro Andrea & C.
Un nostro collaboratore, Aldo, che li aveva seguiti per la consulenza in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, in occasione della Fiera di Sant’Alessandro a Bergamo, mi racconta di questi allevatori di mucche e me ne parla con talmente tanto entusiasmo che mi viene voglia di conoscerli. Mentre ero in macchina per dirigermi in questo paesino in provincia di Treviso ho pensato che probabilmente non avrei trovato niente di diverso rispetto a tanti altri allevatori, ma già quando ho aperto la portiera dell’auto ho iniziato a ricredermi.
Non sono stata travolta dal classico odore che permea qualsiasi stalla, ma da una soave e delicata musica classica. “Sarà di certo il proprietario che ama ascoltarla” – ho pensato, ma Aldo, cogliendo il mio pensiero, con una pacca sulla spalla mi dice “Resterai piacevolmente stupita”.
Più mi avvicinavo alle stalle e più la musica diventava intensa… ci viene incontro Andrea, un uomo alto, con gli occhi scuri e le mani sporche di fieno. Ci accoglie con un enorme sorriso che scorgiamo non appena si tira giù la mascherina. Dietro di lui le stalle e dentro delle meravigliose mucche e vitellini. Non posso fare a meno di chiedergli se è un appassionato di musica, ma lui mi guarda e sorride.
Poi mi dice “No, la musica non è per me, è per loro”
“Per le mucche?” chiedo per avere la certezza di aver compreso bene.
“Si, proprio per loro. Già mio padre lo faceva! Io sono cresciuto così, con questi insegnamenti. Per noi è normale, anche se molti sono stati gli studi che poi si sono occupati di questo. Numerosi sono gli effetti benefici che la musica produce sugli animali, in particolar modo sul comportamento, rendendoli docili e con una grande capacità di stare in gruppo. Inoltre riduce notevolmente lo stress”. È molto preparato Andrea e con passione, mi spiega i meccanismi e le funzioni cerebrali che si attivano con la musica classica.
Mentre siamo intenti a parlare davanti al recinto di una delle stalle, veniamo interrotti dal muso di una di loro: a sorpresa, infatti si avvicina e, proprio come fa un animale domestico, vuole le coccole. Le accarezzo la testa e il dorso, poi si abbassa e si struscia sulla mia gamba finendo poi, con un bacio sulla guancia. Lo stupore è stato tanto e dopo i convenevoli di rito si sposta e si avvicina ad Andrea che fa le presentazioni: “Lei è Alba Futura! – mi dice – ed è strepitosa!!!!!” Le chiede poi se ha voglia di andare a fare una passeggiata fuori ed in una comunicazione talmente intima ed intensa tra Futura ed Andrea, lui le apre il cancello. “Vai, Futura, vai pure”.
Lei esce e quasi salutandoci, si dirige, in tutta la sua maestosità, verso il prato verde.
Lo stupore cresce sempre di più.
Mi fa conoscere ciascuno e ciascuna di loro, me li fa vedere indicandoli e li chiama per nome “Berta, Bruto, Brigante…..”. Ricorda le loro date di nascita…. Quando le chiama per nome si avvicinano a lui e forte si percepisce il sentimento che lega questi meravigliosi animali a quest’uomo!
Hanno un pelo color miele talmente morbido che anche la Louis Vuitton, mi dice, lo usa per i pennelli da trucco.
“Sono Blanche, una razza francese”. La sua conoscenza e preparazione non possono fare a meno di catturare la mia attenzione e meticolosamente mi spiega le differenze che ci sono tra la razza piemontese (Andrea ha circa 20 esemplari) e le Blanche (che sono in netta maggioranza nelle stalle). “Le differenze stanno principalmente nelle forme – mi racconta – poi c’è anche il carattere. Si possono vedere anche nel modo che hanno di mangiare: le piemontesi sono voraci, mentre le francesi molto, molto delicate. Queste ultime poi, sono socievoli e dolci, mentre le atre sono più schive, tendono a stare più da sole piuttosto che in gruppo, non amano troppo farsi coccolare”.
“Beh, in linea con il comportamento degli uomini e delle donne del paese da cui provengono” aggiungo istintivamente.
“Certo – mi dice – il comportamento degli animali non è altro che il risultato del nostro comportamento”.
Le stalle sono tenute pulite, così come gli animali che, seduti o in piedi, mi danno la sensazione di sentirsi al sicuro, a loro agio… mi sembrano proprio felici di essere lì.
Gli chiedo ad un certo punto in quanti sono a fare questo lavoro, perché ho la convinzione che per avere questi livelli di pulizia, di attenzione e cura per questi animali bisogna essere in tanti.
“Siamo in tre” mi risponde, ma aggiunge quando vede la mia espressione stupita “Sai, non ci si può improvvisare allevatori, se non ce l’hai dentro non lo puoi fare. O meglio, lo puoi fare, ma non così. Questo è un lavoro che facciamo da quattro generazioni e noi siamo cresciuti con la passione e l’attenzione per questi animali che ci hanno trasmesso il nonno e il papà”.
In quel mentre arriva Patrizia, la sorella di Andrea. Non si assomigliano, ma la stessa passione, solarità e amore per questi animali li accomuna.
Anche lei si avvicina a salutarli e anche loro ricambiano con affetto.
“Vedi – mi dice – la cura e l’amore per questi animali non te li puoi inventare, il nostro è un modo di essere e pensare. Ce lo abbiamo dentro da quando siamo nati. Pensa, già mio padre faceva ascoltare alle sue mucche la musica classica. Per noi non è una novità”. Sono parte della nostra famiglia e noi per loro”
“Pensa – aggiunge – non molto tempo fa qualcuno per farci un dispetto, ha aperto i cancelli delle stalle e ha fatto uscire tutte le mucche e i vitellini. Mi sono allarmata quando mi hanno chiamato per avvertirmi, per questo, con il cuore in gola, ho subito allertato Andrea”
“Quando sono arrivato ho visto che tutte le mucche erano in giro e stavano pascolando, sapevo che non si sarebbero allontanate, ne ero certo! Ho chiesto a Futura di farle tornare nei loro recinti e lei, ad una ad una le ha fatte tutte rientrare”.
Sorridono Andrea e Patrizia e i loro occhi brillano di orgoglio mentre ti parlano dei loro animali.
“Loro qui stanno bene, non si sognerebbero mai di andare a stare da un’altra parte” aggiunge, fiera, Patrizia.
Poi aggiunge: “A luglio, qui nelle vicinanze è scoppiato un grossissimo incendio. Quando lo abbiamo saputo ci siamo precipitati pensando all’ansia, al terrore che stavano provando le nostre mucche. Quando siamo arrivati c’erano già i VV.FF. e stavano cercando di domare l’incendio. Andrea è corso nelle stalle ma loro erano lì, tranquille. Alcune di loro dormivano, altre invece erano intente a mangiare!”
“Loro si sono accorte di tutto, questo è certo, ma è altrettanto certo che si sono sentite al sicuro nelle loro stalle, perché questa è la loro casa”.
Abbiamo parlato molto e molto mi hanno colpito i modi con cui si prendono cura di questi esseri viventi, perché come dice Patrizia, “Perché non dobbiamo far vivere una bella vita anche agli animali da macello? Perché dobbiamo torturarli, perché dobbiamo farli vivere nella sporcizia? Perché?”
Tutti e tutte abbiamo bisogno di sentirci accolti, accuditi, amati e per questi meravigliosi animali non può essere diverso …..
Quello che ti possono dare è così immenso e gratuito tanto da farti diventare un uomo e una donna migliore.