Siamo prossimi ad una rivoluzione nel mondo della formazione? Benvenuta realtà virtuale.

Durante l’assemblea interna della Fondazione Asso.Safe e di A.D.L.I. è stata presentata una tecnologia che potrebbe rivoluzionare il mondo della formazione nel settore della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro ovvero la realtà virtuale.

La realtà virtuale si sta facendo lentamente strada nel nostro quotidiano. Se fino a pochi anni fa entrare in un mondo completamente virtuale come se ci fossimo dentro era pura fantascienza, attualmente, grazie anche a tecnologie sempre più economicamente accessibili, è diventata una sempre più concreta realtà.

L’11 dicembre 2021 si è tenuta a Roma l’assemblea interna del personale della Fondazione Asso.Safe e di ADLI. Durante l’evento è stato presentato un nuovo e rivoluzionario progetto formativo che prevede l’utilizzo della realtà virtuale per le sessioni di formazione sia pratiche che teoriche. La realtà virtuale rappresenta negli ultimi anni il punto di riferimento per lo sviluppo di nuove soluzioni tecnologiche, infatti, è ormai parte dello sviluppo industriale per quanto concerne i settori del automotive e della prototipazione dove l’utilizzo di questa tecnologia permette un risparmio, sia economico che di tempo, impossibili da ottenere con altri sistemi.

L’esperienza che è stata presentata durante l’incontro di Roma è stata molto apprezzata dallo staff interno della Fondazione Asso.Safe e di A.D.L.I. e ha dato nuovi spunti di riflessione sulla “formazione di domani”. Anche coloro che sono meno avvezzi alla tecnologia hanno trovato in questo metodo di trasmettere contenuti interessante e semplice da utilizzare. Infatti, il sistema è creato allo scopo di avvicinare anche chi è meno abituato all’utilizzo di queste tecnologie al mondo virtuale non avendo a che fare con i consueti sistemi di interfaccia tipici di computer e smartphone.

I visori 3D sono una tecnologia all’apparenza semplice ma dal potenziale enorme. All’interno dei visori attualmente in commercio sono presenti due schermi lcd in grado di riprodurre un segnale video. Per poter simulare l’effetto 3D le immagini vengono trasmesse “sfalsate” di pochissimi millimetri per riprodurre l’effetto stereoscopico desiderato. Attraverso poi dei particolari “controller” che simulano la presa di una mano si interagisce con il mondo virtuale potendo afferrare, lanciare, strizzare qualsiasi tipo di oggetto presente. Infine, una “gabbia” virtuale vi permette di non danneggiare cose o persone che avete intorno (con la dovuta attenzione ovviamente”).

Occhiali di un futuro che è già presente

Oltreché in ambito puramente professionale attualmente la tecnologia VR è diventata parte integrante anche dell’esperienza videoludica della maggior parte dei videogiochi attualmente in commercio. L’utilizzo più massiccio lo troviamo nel mondo delle simulazioni di guida. Attraverso un visore di realtà virtuale è possibile ottenere un’esperienza super immersiva simulando l’esperienza di guidare qualsiasi tipo di mezzo, dalle automobili utilitarie fino alle super-sportive passando da autobus, camion e anche trattori.

Una tecnologia che ora entra, in punta di piedi, anche nel settore della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Immaginate di poter ricreare i tipici scenari di pericolo virtualmente ed in pochi istanti. In primis il vantaggio è quello di mettere il discente di fronte ad un problema “reale” che si presenta davanti a lui e dargli la possibilità, senza rischiare di recare danni, di testare non solo le procedure corrette ma soprattutto quelle errate. Sbagliare ad esempio tipo di estintore nel tentativo di spegnere un incendio può avere conseguenze estreme e non replicabili nel mondo reale in sicurezza. Potendo simulare queste situazioni l’impatto anche emotivo nei discenti sarà estremamente più significativo e porterà ad un approccio alla prevenzione più consapevole.

E’ proprio per questo motivo che come Fondazione Asso.Safe stiamo lavorando allo scopo di portare questa nuova metodologia di apprendimento anche nel nostro programma didattico. L’obiettivo primario è di affiancare la formazione in realtà virtuale a quella tradizionale proprio per i motivi prima descritti.

Potrà la realtà virtuale sostituire un giorno totalmente la formazione tradizionale? Allo stato attuale la diffusione dei visori per la realtà virtuale è ancora fortemente limitata. I problemi principali riguardano i costi, ancora abbastanza alti, e la necessità di avere un hardware (un computer) sufficientemente potente per gestire gli ambienti in 3D. I costi, come per tutta la tecnologia, si stanno lentamente abbassando e se fino a pochi anni fa era impossibile acquistare un visore per meno di 1000 euro oggi è invece possibile accedere alla realtà virtuale con qualche centinaio di euro. Il problema legato all’hardware è stato attualmente risolto attraverso l’utilizzo di visori “stand alone” in grado quindi di essere utilizzati senza l’ausilio di altri dispositivi.

Ovviamente un’applicazione in aula, a fianco della formazione tradizionale, è ad oggi l’applicazione più immediata ed efficace ma un giorno, quando avere un visore sdarà come oggi possedere un qualsiasi smartphone, probabilmente sarà possibile ritrovarci in aula totalmente virtuale dove poter affrontare lezioni frontali ma “a distanza” con tutti i vantaggi del caso.

L’entrata nel mercato della realtà virtuale da parte di Facebook con l’acquisizione nel 2014 della principale società produttrice di visori Oculus è sicuramente un segnale di come questa tecnologia verrà sempre maggiormente implementata anche nella vita di tutti i giorni. Inoltre, la stessa Facebook è stata recentemente rinominata in Meta che non è altro che il diminutivo di Metaverso ovvero uno spazio virtuale parallelo che ad oggi rappresenta solo un’attività marginale della società ma che sarà, nelle parole del suo fondatore Mark Zuckerberg, il nuovo core business.

Nel frattempo, sarà opera delle aziende sfruttare al meglio questa tecnologia che ad oggi è ormai matura per essere piattaforma di sviluppo a 360° in tutti i settori compreso quello della formazione che da sempre è stato uno di quelli di maggiore sperimentazione.

Agli inizi degli anni 90 la formazione a distanza fu uno dei primi settori a sperimentare l’utilizzo di internet a scopo professionale, sarà così anche per la realtà virtuale? Lo scopriremo solo vivendo come diceva Mogol nel testo della canzone splendidamente interpretata da Lucio Battisti “Il nastro rosa”.

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