Green Pass obbligatorio in tutte le aziende: oggi la firma sul decreto

Se ne parlava ormai da settimane ma il decreto che renderà obbligatorio il Green Pass per tutte le aziende, pubbliche e private, verrà firmato oggi dopo il consulto con le regioni ed entrerà in vigore dal 15 ottobre.

L’obbligo riguarderà quindi sia il settore pubblico che quello privato così come voluto dal Ministro per Pubblica Amministrazione Brunetta ma il mancato adempimento da parte del lavoratore non porterà al licenziamento, come voluto dai sindacati, ma “solo” ad una multa e alla sospensione del lavoratore con conseguente blocco dello stipendio. Il lavoratore potrà rientrare una volta ottenuto il Green Pass e in nessun modo potrà essere licenziato.

I controlli andranno svolti da parte del capo ufficio o del capo reparto od eventualmente da un addetto nominato dal datore di lavoro attraverso l’app attualmente utilizzata anche da bar e ristoranti ovvero “VerificaC19”.

A livello di salute e sicurezza sul lavoro è interessante la dichiarazione offerta dall’ANMA (Associazione Nazionale Medici del Lavoro e Competenti) che a proposito dei protocolli di sicurezza ha dichiarato all’Espresso: «Il protocollo condiviso del 6 aprile dello scorso anno tra le parti sociali resta ad oggi l’ arma istituzionale efficace per contrastare il contagio da SARS-CoV-2 nei luoghi di lavoro e nelle occasioni di lavoro. È bene ricordare – e il medico competente lo deve richiamare in azienda – che, allo stato attuale, la possibilità di contagiare e di contagiarsi sussiste indipendentemente dalla condizione vaccinale e/o dal possesso del green pass». Morale: i protocolli servono, e andrebbero aggiornati, cosa che anche a livello nazionale non è stata fatta.

In generale rimangono quindi valide tutte le indicazioni previste in precedenza a cui si andrà, de facto, ad aggiungere l’ulteriore provvedimento in via di approvazione che obbligherà i datori di lavoro a controllare l’effettiva regolarità del Green Pass.

Da ciò che trapela sembra che le sanzioni previste andranno dai 400 ai 1000 euro anche se non è ancora chiaro se a carico del lavoratore o del datore di lavoro.

Queste misure sono atte al tentativo da parte del Governo di evitare qualsiasi tipo di chiusura in vista dei mesi invernali i quali saranno decisivi per capire se l’emergenza pandemica è in via di risoluzione oppure se saremo davanti ad un altro inverno di restrizioni con l’esecutivo che ha esplicitamente dichirato che farà “anche più del necessario” per garantire la continuità lavorativa per tutti i settori aziendali.

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