Quante volte abbiamo parlato di emergenze a più livelli, quante volte abbiamo tentato di correre ai ripari, cercando di arginare fenomeni che avevano assunto caratteristiche tali in cui si rendevano necessari interventi immediati. Partire dall’etimologia del termine credo sia indispensabile per capire le caratteristiche di un’emergenza. ”Circostanza, difficoltà imprevista, situazione critica, di grave pericolo”. Ed è proprio questo con cui ci stiamo confrontando, ormai da diversi mesi: un’emergenza sanitaria, il covid 19 che ha mietuto numerosissime vittime e che continua a circolare indisturbato.
Un nemico invisibile, dunque, che potrebbe esserci trasmesso anche dalle persone a noi più care, che sta generando ansie, paure preoccupazioni e che, inevitabilmente, sta facendo nascere altre emergenze.
Emergenza economica causata da lockdown e restrizioni, emergenza sociale causata dal distanziamento e dalla paura che l’altro possa essere causa di contagio, emergenza “sciacalli” che, come in tutte le trame di un racconto che si rispetti, non avendo né remore né coscienza, approfittano del momento di necessità contingente per “arricchirsi”.